











Spazi Altri, realizzato in collaborazione con Simone Galli e Cristiano Di Nicola, prende il suo nome da una raccolta di scritti e conferenze di Michel Foucault (Des espaces autres), dove il filosofo francese indaga lo spazio con particolare attenzione alle eterotopie, neologismo che vuole indicare quei luoghi che giustappongono al loro interno altri spazi in apparenza incompatibili. Le teorie sullo spazio di Focault sono state rielaborate fotograficamente alla ricerca di un trait d’union visivo, andando a costituire un punto fermo della ricerca: un testo filosofico come presupposto per catalogare quegli spazi e, di conseguenza, quelle immagini che vogliono avere la particolare caratteristica di sovvertire, anche nella loro ordinarietà, le gerarchie degli spazi stessi, offrendo un immaginario nuovo, un’utopia quotidiana e per questo reale
Le volontà dietro ad ogni scatto non sono compatibili con una progettualità dell’opera fotografica; Spazi Altri è, e vuole essere, una dichiarazione d’intenti o, meglio ancora, di sguardi. Se non può definirsi un progetto fotografico a tutti gli effetti è, sicuramente, un modo di elaborare dei soggetti attraverso lo strumento fotografico, mantenendoli in continua evoluzione. Le fotografie che lo compongono oggi potrebbero essere diverse da quelle che lo comporranno in futuro, tuttavia esse sono unite dallo stesso intento.
Nel Maggio 2018 una selezione di 30 fotografie provenienti da Spazi Altri vince il Circuito Off di Fotografia Europea.